La doppietta azzurra che ha fatto la storia: Brignone e Goggia trionfano a Garmisch-Partenkirchen!

Federica Brignone e Sofia Goggia, le super ragazze jet azzurre, hanno fatto ancora una volta la storia dello sci alpino italiano. Dopo i trionfi di Cortina e di St. Anton, è arrivata una strepitosa doppietta sulla pista Kandahar di Garmisch-Partenkirchen. Federica Brignone ha vinto in 1’35”83, seguita da Sofia Goggia a soli 29 centimetri di distanza. Terza è arrivata la svizzera Corinne Suter.

Con questa vittoria, Federica Brignone non solo conserva il pettorale rosso della leader di discesa, ma consolida anche il suo primato in classifica generale. La sciatrice vincente più anziana della storia, nata il 14 luglio 1990, ora guarda avanti con prudenza e ragionevolezza, pensando e agendo ”gara per gara”.

Ma il grande obiettivo finale è ormai nella sua mente e alla sua portata. Domani sulla Kandahar c’è un superG, altra disciplina in cui Federica e le azzurre eccellono. Tutto ciò, naturalmente, confidando in un meteo clemente, visto che si annuncia caldo e pioggia.

Sofia Goggia, un po’ troppo lenta nella parte iniziale più filata, ha lamentato una fastidiosa dislocazione della spalla destra che le ha impedito di tenere adeguatamente la posizione nella parte finale e più tecnica della Kandahar, dove è stata comunque un fulmine. Si è ritrovata così a vivere a parti rovesciate quello che nel 2019 era successo a Brignone, quando era stata un superG e Federica aveva finito seconda alle spalle di Goggia per un solo centesimo.

Per l’Italia, questa discesa ha visto anche Laura Pirovano al 10° posto, Marta Bassino al 12°, Nicol Delago al 14° ed Elena Curtoni al 15°. C’è stata anche una lunga interruzione per la brutta caduta dell’austriaca Nina Ortlieb, figlia di Patrick, oro olimpico in discesa ai tempi di Alberto Tomba, che ha già subito seri infortuni in passato e per cui la stagione è finita.

Intanto, sulla mitica Streif, con l’Italia che ha un po’ deluso, si sono rivisti i ”crazie s canacks”, i pazzi canadesi senza paura che con Ken Read e Steve Podborski si fecero notare nel secolo scorso. Infatti, lo scatenato James Crawford, 27 anni, quattro podi e mai una vittoria in coppa, ma l’oro iridato di Courchevel 2023, ha vinto a sorpresa sulla leggendaria discesa di Kitzbuhel. Dietro di lui lo svizzero di 25 anni Alexis Monney, vincitore per la prima volta sulla Stelvio di Bormio a fine dicembre, e terzo l’altro canadese Cameron Alexander.

Per l’Italia, la gara è stata al di sotto delle aspettative e delle glorie del passato. Miglior azzurro Dominik Paris, che a Kitzbuehel ha vinto tre discese ed un superG, con il 12° posto. A seguire Florian Schieder, che sulla Streif ha ottenuto in carriera due secondi posti, al 14°, Mattia Casse al 19° e Christof Innerhofer al 21°.

Domani a Kitzbuehel si chiude con il tortuoso slalom speciale sulla pista Ganslern.

Antonio Saverio

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