La situazione in Sudan è disperata. A cinque settimane dall’inizio dei combattimenti, il livello di sofferenza dei civili è ”disumano”, come descritto da Radhouane Nouicer, nominato dall’Alto Commissario per i diritti umani Volker Türk. Entrambe le parti sono venute meno al diritto internazionale umanitario, causando più di 850 vittime tra i civili, più di 3.500 feriti e centinaia di migliaia di sfollati.

Le persone si sentono sole e abbandonate, con case distrutte, attacchi indiscriminati nelle aree residenziali e saccheggi diffusi. Medici affamati negli ospedali cercano di curare i pazienti senza medicine e senza carburante per alimentare le attrezzature mediche. Inoltre, ci sono accuse di stupro e altre forme di violenza sessuale commesse da uomini in uniforme.

Per porre fine all’impunità e garantire l’assunzione di responsabilità per le violazioni dei diritti umani, è necessario che le parti rispettino il cessate il fuoco e il diritto internazionale dei diritti umani, nonché facilitare la fornitura di assistenza umanitaria. Solo così la popolazione del Sudan potrà avere un futuro migliore.