Con il conto alla rovescia già partito in Spagna per una ”super-domenica” elettorale in programma il 28 maggio, circa 35,5 milioni di cittadini sono chiamati alle urne in praticamente tutti i comuni del Paese. Si tratta di una tornata elettorale di grande importanza, in quanto precede di soli sei mesi le prossime politiche.
La sfida più importante si gioca a Barcellona, Valencia e Siviglia, dove il Partito Socialista si contende il primo posto con gli indipendentisti di Junts per Catalunya e la lista di sinistra della sindaca uscente Ada Colau. Nel resto del Paese, la sfida è tra il centrosinistra sinora al potere da una parte e Pp e Vox dall’altra.
A livello regionale, la partita più in bilico è quella della Comunità Valenciana, dove la coalizione di centrosinistra al governo nell’ultima legislatura (con il socialista Ximo Puig come leader) e il centrodestra partono da una situazione di parità alla vigilia.
Gli ultimi sondaggi su scala nazionale danno invece il Pp in testa e il Psoe secondo, ma entrambi lontani dalla soglia della maggioranza assoluta in Parlamento. La ”super-domenica” elettorale in Spagna rappresenta quindi una prova decisiva per il premier Pedro Sánchez e il suo Partito Socialista, che temono in particolare che un eventuale asse post-elettorale tra Partito Popolare e Vox possa strappare loro il controllo politico di diverse piazze cruciali.