L’incertezza su un possibile default degli Stati Uniti sta scuotendo le piazze finanziarie di tutto il mondo. Le borse hanno chiuso tutte in rosso, con Milano che ha archiviato la seduta in calo del 2,39% e Wall Street che ha visto andare in fumo miliardi di dollari. Le trattative fra Joe Biden e lo speaker della Camera Kevin McCarthy proseguono, ma un accordo è ancora lontano. La responsabilità dello stallo è attribuita ai democratici, mentre il segretario al Tesoro Janet Yellen ha identificato il primo giugno come possibile giorno X del default. Sulle piazze finanziarie mondiali inizia a vedersi un certo ”stress” per la mancanza di un accordo, che si traduce in pessimismo sulla ripresa globale. La Fed sta valutando le prossime mosse, mentre la Bce è impegnata a riportare i prezzi al target del 2% nel medio termine.
L’incertezza su un possibile default degli Stati Uniti sta scuotendo le piazze finanziarie di tutto il mondo. Le borse hanno chiuso tutte in rosso, con Milano che ha archiviato la seduta in calo del 2,39% e Wall Street che ha visto andare in fumo miliardi di dollari. Le trattative fra Joe Biden e lo speaker della Camera Kevin McCarthy proseguono, ma un accordo è ancora lontano. La responsabilità dello stallo è attribuita ai democratici, mentre il segretario al Tesoro Janet Yellen ha identificato il primo giugno come possibile giorno X del default.
La possibilità di un default degli Stati Uniti sta scuotendo le piazze finanziarie di tutto il mondo. Gli investitori sono preoccupati per le conseguenze che un default potrebbe avere sull’economia globale. Le trattative fra Joe Biden e lo speaker della Camera Kevin McCarthy proseguono, ma un accordo è ancora lontano. La responsabilità dello stallo è attribuita ai democratici, mentre il segretario al Tesoro Janet Yellen ha identificato il primo giugno come possibile giorno X del default.
Le borse hanno chiuso tutte in rosso, con Milano che ha archiviato la seduta in calo del 2,39% e Wall Street che ha visto andare in fumo miliardi di dollari. Il pessimismo sulla ripresa globale è alimentato anche dalle incertezze geopolitiche, dalla guerra in Ucraina alle tensioni fra Stati Uniti e Cina, e dall’inflazione che non molla la presa. La Fed sta valutando le prossime mosse, mentre la Bce è impegnata a riportare i prezzi al target del 2% nel medio termine.
Gli esperti ritengono che un default degli Stati Uniti potrebbe avere conseguenze catastrofiche per l’economia mondiale. Per questo motivo è necessario che le parti raggiungano un accordo il prima possibile. La Casa Bianca e il Congresso devono lavorare insieme per evitare una crisi finanziaria globale. Solo così potranno garantire la stabilità economica e finanziaria a lungo termine.