Israele ha deciso di inviare una delegazione al Cairo per esplorare la possibilità di raggiungere un accordo di pace con Hamas, ma allo stesso tempo ha deciso di continuare l’operazione militare a Rafah per esercitare pressioni su Hamas. Questa decisione è stata presa all’unanimità dal gabinetto di guerra, come riportato dai media.
Secondo fonti palestinesi, l’operazione militare israeliana a Rafah è iniziata con un improvviso ingresso di truppe via terra nella parte orientale della città. Ci sono state anche interruzioni delle comunicazioni e dell’elettricità, mentre sono in corso intensi raid aerei israeliani.
Nel tardo pomeriggio, Hamas ha accettato la proposta di Egitto e Qatar per un accordo di cessate il fuoco con Israele. Questo potrebbe essere l’ultimo tentativo disperato di fermare l’irruzione dei soldati israeliani nella città, dove è stato ordinato l’evacuazione di circa 100.000 civili.
Il presidente americano Joe Biden ha cercato di convincere il premier israeliano Benyamin Netanyahu a non invadere la città, sottolineando che un accordo di pace è il modo migliore per proteggere la vita degli ostaggi detenuti a Gaza. Tuttavia, Israele sembra non essere disposto a fermarsi.
Secondo fonti della fazione palestinese, l’accordo di tregua prevede tre fasi di sei settimane ciascuna, con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza, il ritorno degli sfollati e lo scambio di prigionieri. Hamas si è impegnato a rilasciare i civili israeliani detenuti, mentre Israele dovrebbe liberare i prigionieri palestinesi, compresi 20 condannati all’ergastolo.
Tuttavia, Israele sembra non essere convinto dell’accordo e sta ancora valutando le sue conseguenze. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato i Paesi occidentali a fare pressione su Israele per accettare l’accordo.
Nel frattempo, Israele sta continuando i preparativi per l’operazione militare a Rafah, che dovrebbe iniziare nei prossimi giorni. L’evacuazione dei civili dalla zona interessata dai combattimenti ha allarmato la comunità internazionale, che sta cercando di impedire che la situazione peggiori ulteriormente.
Inoltre, l’Unicef ha avvertito che un assedio militare e un’incursione a Rafah comporterebbero rischi catastrofici per i 600.000 bambini che attualmente si trovano nell’enclave.
In conclusione, la situazione a Rafah è ancora molto tesa e incerta. Mentre Hamas ha accettato l’accordo di tregua proposto da Egitto e Qatar, Israele sembra ancora esitante. La comunità internazionale sta facendo pressione su entrambe le parti per raggiungere un accordo di pace e porre fine alla violenza. Nel frattempo, l’evacuazione dei civili e i preparativi per l’operazione militare continuano, mentre il mondo tiene il fiato sospeso.