Elly Schlein si schiera contro il Jobs Act e divide il Pd: ecco cosa succederà

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha annunciato che firmerà i referendum della Cgil, tra cui quello sul Jobs Act. Questa decisione ha colto di sorpresa osservatori e dirigenti del Pd, che immaginavano un periodo di decantazione durante la campagna elettorale per le elezioni europee, rispetto ad un punto divisivo per i Dem.

A margine della festa dell’Unità a Vecchiazzano a Forlì, dove ci sono i banchetti della Cgil per raccogliere le firme sui referendum, Schlein ha dichiarato che molti del Pd firmeranno, così come altri non lo faranno. Lei si mette tra coloro che lo faranno, poiché è un punto qualificante della mozione con cui ha vinto le primarie l’anno scorso.

Tuttavia, l’annuncio di Schlein arriva dopo che appena 48 ore prima uno dei principali esponenti dell’area riformista, Lorenzo Guerini, aveva detto che al posto della segretaria non avrebbe firmato i referendum, e altrettanto aveva fatto Marianna Madia 24 ore prima. Anche Piero De Luca, coordinatore dell’area Bonaccini, ha annunciato che sarà tra quelli che non firmerà.

La decisione di Schlein sembra essere stata dettata dalla volontà di non essere scavalcata a sinistra da Giuseppe Conte, che ha recentemente annunciato la sua adesione ai referendum della Cgil. Tuttavia, questa scelta ha suscitato polemiche all’interno del Pd, con esponenti come Matteo Renzi che hanno colto l’occasione per rilanciare la loro critica nei confronti del partito.

Secondo Renzi, la decisione di Schlein dimostra che il Pd sta dalla parte dei sussidi, mentre loro sono dalla parte del lavoro. Altri esponenti del partito, come Daniela Ruffino di Azione e Raffaella Paita, coordinatrice renziana, hanno invece sottolineato che questa scelta certifica il compimento definitivo della deriva grillina e populista del Pd.

In ogni caso, la decisione di Schlein di firmare i referendum della Cgil sembra aver diviso il partito, con alcuni che la sostengono e altri che la criticano. Tuttavia, la segretaria ha sottolineato che il Pd è impegnato nella campagna per le elezioni europee e per il salario minimo, e che la sua scelta di firmare i referendum non dovrebbe influire su queste importanti battaglie politiche.

Antonio Saverio

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