L’esercito russo è in una situazione di profondo malcontento. Secondo le dichiarazioni del tenente Dmitry Mishov, un aviatore russo di 26 anni che ha chiesto asilo politico in Lituania, il morale delle truppe è a terra a causa delle gravi perdite subite, dei bassi stipendi e della sfiducia nei confronti delle autorità.
Dmitry, che era un navigatore di elicotteri d’attacco nella base della regione di Pskov, ha intuito che la Russia stava per entrare in guerra quando ha cominciato a preparare i velivoli per il combattimento. Ha cercato di lasciare l’Aeronautica nel gennaio 2022, ma le sue pratiche non erano ancora state completate quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio.
Secondo Dmitry, l’umore nell’esercito è misto: alcuni sostengono la guerra, altri sono assolutamente contrari. Pochi credono di combattere per proteggere la Russia da un pericolo reale, sottolinea, affermando che questa è stata a lungo la narrazione ufficiale.
I soldati sono anche insoddisfatti dei bassi stipendi. Gli ufficiali dell’aeronautica con esperienza ricevono ancora il loro stipendio contrattuale prebellico, che può arrivare a 90.000 rubli (circa 1.000 euro), mentre le nuove reclute vengono invogliate a entrare nell’esercito con 204.000 rubli al mese.
Inoltre, i militari non credono ai rapporti ufficiali sui successi o sulle basse perdite al fronte. Secondo Dmitry, le perdite degli equipaggi aerei militari sono ”estremamente elevate”.
È chiaro che l’esercito russo è in una situazione di profondo malcontento. La mancanza di fiducia nei confronti delle autorità, i bassi stipendi e le gravi perdite subite hanno portato a una situazione di disastro morale. Se la Russia vuole avere successo nella guerra, deve prima affrontare questi problemi.